
Metodologia di accertamento utilizzabile esclusivamente nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili.
L’accertamento analitico induttivo consente all’agenzia delle entrate partendo dai dati analitici indicati nella contabilità del contribuente di arrivare - mediante presunzioni gravi, precise e concordanti - alla determinazione di attività non dichiarate o al disconoscimento di passività dichiarate. questa tipologia di accertamento concerne i soggetti tenuti alle scritture contabili. attraverso questa tipologia di controllo, gli uffici dell’amministrazione finanziaria possono intervenire sulla rideterminazione complessiva dei ricavi/compensi (o volume d’affari) e dei costi/spese indicati dal contribuente nelle dichiarazioni e nell’eventuale bilancio, pur in presenza di una contabilità che nel suo complesso è correttamente tenuta dal punto di vista formale. l’accertamento analitico-induttivo, quindi, può essere fondato sul controllo delle scritture contabili e sulle risultanze di accessi, ispezioni e verifiche (o altre attività ispettive). inoltre, l’esistenza di attività non dichiarate o l’inesistenza di passività dichiarate è desumibile anche sulla base di presunzioni semplici, purché gravi, precise e concordanti.

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